lunedì 30 ottobre 2017

Sacrifice (Chapter IV)

Chapter IV

«Cristo santo!» gridò Allen stringendo i denti. «Cosa è successo? Dov’è Antwan?»
«Per un soffio, Allen, per un soffio.» gli rispose Anthony, aiutandolo a sedersi, il giovane fece una smorfia di dolore. «Ce la siamo cavata, ma non abbiamo potuto evitare che ti sparassino.»
Allen osservò la sua ferita e scosse leggermente la testa. «Credo che questo sia il minimo. Non vedo Archibald.»
«Ha avuto la idea di prendere l’auto, che sicuramente staranno ancora rintracciando, e andare verso est.» Anselm si avvicinò e controllò la ferita, dopo annuì.
«Cosa? Ma in questo modo… se lo trovassero... Dobbiamo andare da lui, non possiamo lasciare che perda la sua vita per me.» trattò di scendere dal tavolo.
Anselm afferrò le sue spalle. «Sai già qual è il piano. Dobbiamo trovare altri como te e fermare Antwan.» ripeté.
«Ma non pensi a lui? Non pensi a tua sorella.» indicò Adelle. «È sempre suo marito, non credo voglia perderlo per uno stupido piano.»
Anselm la guardò, lei chinò la testa. «Lo so, ma se lui riesce nel suo proposito, nessuno di noi...»
Improvvisamente la casa iniziò a tremare, come se un gigante la stesse scuotendo con le sue spigolose e titaniche mani. Tutti si appoggiarono sopra i mobili che erano fissati stabilmente nella casa per non cadere sul pavimento. Non pensarono di scappare o cercare un refugio, perché erano coscienti che non fosse un movimento sismico, anche se alcune crepe iniziarono a formarsi sulle pareti.

lunedì 23 ottobre 2017

Sacrifice (Chapter III)

Chapter III

Si approssimò alla ferita e introdusse le sue dita dentro, esitando, ma altresì con imperturbabilità. Nel viso di Allen si disegnò una espressione di supplizio, morse i suoi denti e strinse con forza gli occhi. Definitivamente Anselm sapeva il dolore che stava provando, ma non poteva fermarsi finché non avesse estratto quell'indesiderato proiettile. Le dita navigarono nell’interno della ferita finché non sfiorò qualcosa di metallico e ancora caldo. Con delicatezza lo prese ed estrasse le dita con estrema diligenza, dopodiché lo buttò nel cestino. Il proiettile tintinnò.
«Adria, per favore, disinfetta y benda la ferita.» le chiese Anselm dirigendosi al lavandino, si lavò le mani strofinando con forza.
Adria annuì e si avviò verso Allen con la bottiglia. Nel momento in cui ne versò una grande quantità sulla ferita, Allen spalancò gli occhi e gridò, fili elettrici si alzarono dal suo corpo. Si aveva completamente svegliato. La donna si spaventò, facendo un balzo all’indietro. I suoi rossastri riccioli rabbrividirono.

lunedì 16 ottobre 2017

Sacrifice (Chapter II)

Chapter II

«Andiamo, per di qua, alla cucina.» gridò Anselm, il proprietario della casa. «Lì gli estrarremo il proiettile.» anche se era il più vecchio era il più forte e nonostante fossero in tre a portare il corpo di quel giovane, gli stavano dando tutto il lavoro a lui.
«Adelle, Adria, liberate il tavolo da cucina.» ordinò Anson, andava così veloce che inciampò con i suoi stessi piedi, ma recuperò immediatamente l’equilibrio.
«Adria, prendi la bottiglia d’alcol e alcuni bendaggi.» esigé Anthony, suo marito.
Quando arrivarono alla cucina, Adelle stava togliendo l’ultimo oggetto che stava riposando sopra il tavolo. Delicatamente posarono il corpo di Allen su di esso, Adria stava tornando con una valigetta di pronto soccorso.
«Che è successo?» chiese Adelle, cuando si precipitò verso il ragazzo, i suoi lunghi e biondi capelli le coprirono il viso.
«Ci hanno trovati... Erano sul punto di portarselo via.» informó Anselm, lavandosi le sue grezze mani con l’alcol, mentre Anthony stava tagliando la maglietta di Allen. «Non è stato facile scappare da lui, ha già ottenuto cinque poteri veramente temibili e in più ha i suoi seguaci. Fu uno di loro a sparargli. Abbiamo avuto fortuna che i suoi poteri non ci hanno catturato o a quest’ora nessuno di noi sarebbe vivo.»
Anselm si avvicinò al corpo di Allen e allungò le sue mani alla sua clavicola, dove sotto di essa giaceva un perfetto e piccolo buco e un inchiostro rossastro che colava da esso.

lunedì 9 ottobre 2017

Sacrifice (Chapter I)

Chapter I

Non è importante possedere delle peculiari capacità o no, quando la vita di una cara persona è in pericolo, chiunque è capace di acquisire un forte valore smisurato e andare in suo aiuto, nonostante significasse mettere la propia vita in un punto definitivo. Sacrificarsi per loro.
Un auto, un minivan di colore bianco, si stava dirigendo a tutta velocità verso una casa di legna di
due piani, circondata rigidamente da un campo di mais, e sollevando una accecante nube di terra, l’unico che stava lasciando indizio del loro cammino. L’auto frenò bruscamente ad alcuni passi dalle scale della entrata, un polverone marrone ascese da sotto dell’auto, coprendolo completamente come una gigantesca mano. In seguito si sentirono alcuni passi affrettati, sportelli chiudersi, l’auto che ruggiva di nuovo e che faceva retromarcia per riprendere la strada di ritorno. Quando arrivò alla strada principale girò a destra e scappò verso la direzione opposta.
La porta della casa si chiuse così forte che le pareti si scossero come se qualcuno avesse interrotto il suo sogno. Due donne che si trovavano in cucina, nervose e pregando, saltarono e lanzarono uno squittio.

lunedì 2 ottobre 2017

Night a blood (Last chapter)

Chapter VI

L’uomo copiò il suo movimento, all’unisono. I fulmini apparivano di tanto in tanto, improvvisamente e senza annunciarsi. La sua folgorante luce blu metalica penetrava nell’interno della stanza, irradiando completamente l’uomo, anche se per un breve momento, come il flash di una camera fotografica, tuttavia non era così rilucente da poterlo illuminare e dargli una precisa identificazione.
Si fermò. Era pochi centimetri da lui, dal vetro. Con il metallo del coltello lo colpì, tre volte, come se volesse chiamare la sua attenzione, come il picchettio di un picchio. Un ultimo lampo irruppe nella stanza, iraggiando il suo specchio, il riflesso di Mike fu finalmente illuminado con più nitidezza.
«Papà, non posso dormire. Ho paura.» una voce acuta si introdusse dalla porta, una piccola silhouette, la sua prossima vittima, entrò dentro. «Papà? Mamma?» era terrorizzato, i suoi occhi trattavano di trovarli.
Mike avvicinò il coltello al suo viso, alle sue labbra, e sorrise. Un sorriso inquietante e si avvicinò a lui.