Chapter IX
Allen lo osservò, respirando affannosamente, ma non rispose, solo chiuse gli occhi. Antwan rise.
«No!» gridò Ansolm e sparò, insieme ad Anson e Anthony.
Nonostante Antwan possedesse poteri terribili, la super velocità non era inclusa in quel pacchetto e fu uno dei motivi per cui comuni umani riuscirono a uccidere cinque dei suoi doppioni. Antwan ruggì e con colera ordinò agli unici due rimasti di ucciderli. Nella sua mente si disegnarono le loro teste schiacciate come se fossero una bottiglia di plastica, e difatti la sua immaginazione non si allontanava molto dalla realtà, perché grazie al suo altro potere, la super forza, poteva riuscirci.
Tuttavia, Allen non lo permise e, prendendo altri profondi respiri, si girò e lanciò rapidamente due raggi verso loro due, polverizzandoli immediatamente. Dopo si voltò verso Antwan e continuò, ma lui eluse il suo attacco librandosi immediatamente in aria. Fluttuando come una busta di plastica, lo guardò sorridendo.
«Sai? Credo che troverò un’altra persona con un potere simile al tuo o probabilmente più forte. Addio.» le sue mani si incendiarono improvvisamente e le diresse bruscamente verso di lui, un getto di fuoco, spesso come una colonna di pietra, uscì da esse.
Allen sovraccaricò immediatamente tutto il suo corpo, chiamò tutte le sue energie, tutto il suo potere, e una volta che le sue mani e braccia furono avvolte dall’elettricità, lanciò un potente fulmine verso Antwan. Le due avversità di scontrarono, creando una vigorosa esplosione d’impatto e radendo al suolo il campo di mais. I suoi amici, la famiglia che viveva lì, si allontanarono il più lontano possibile, ma da dove potevano ancora assistire alla battaglia. Osservarono i due poteri affrontarsi tra di loro. Momenti in cui stava vincendo Antwan, altri Allen. Ma, il giovane voleva vincere, doveva, e si obbligò a chiamare tutte le sue energie, anche quelle che per qualsiasi umano erano vitali. Effettivamente avrebbe fatto di tutto perché le persone que amava non perdessero la vita per lui.